Cinema e letteratura

PICCOLE CONSIDERAZIONI SU

“ IL CODICE DA VINCI”
di DAN BROWN

- FILM E LIBRO -



Gli elementi storici enigmatici ed i quesiti esistenziali ci sono tutti, ed allora, un bel miscuglio, una scorrevole ed avvincente lettura supportata dalla trama thriller-esoterico, un pizzico di suspence, ed “Il Codice da Vinci” è un bestseller.
Dan Brown, l'autore, osannato da una parte sociale e denigrato dall'altra, raggiunge la sua popolarità: escono libri sul significato dei simboli evocati nel libro, sui contradditori eventi storici sottolineati da Brown, si fanno trasmissioni TV, si fa un film, si scrive persino un libro sulla sceneggiatura.
Perché tutto ciò?
Se da una parte mettiamo il marketing commerciale, dall'altra tocca mettere le congetture a cui perviene l'autore nella narrazione.
Congetture derivanti da quesiti che ognuno di noi si è spesso posto, senza mai raggiungere la risposta ed ai quali neanche l'autore risponde; anzi, ne acuisce, per certi versi, il disorientamento.
Poi, come se non bastasse, ci si mette in mezzo la Chiesa che anziché tacere, invita a non leggere o vedere “Il Codice da Vinci”.
Un'altra forma di storica memoria di “al rogo il sapere”?
Ma quale sapere?
Certamente non quello di Dan Brown, che a detta degli storici presenta, nel libro, delle paurose infedeltà storiche.
Ma quale sapere?
Forse quel sapere di un Messia-uomo o di “aggiungi un posto a tavola” ad una donna?
Si sta forse insinuando che l'evoluzione odierna è stata raggiunta grazie al letargico vivere mentale dell'uomo?

TRAMA
Dall'uomo di Vitruvio di Leonardo da Vinci, ricoperto di segni-simboli, rappresentato dal cadavere del curatore del Louvre, parte la ricerca del professor Robert Langdon, esperto di simbologie.
Una ricerca che passerà attraverso gli enigmi storici, gli esoterismi di sette segrete, che sfocerà nella rivalutazione della donna.
Trame e misteri, che mettono in crisi le verità cristiane.

IL FILM

L'influenza letteraria nel film era certamente d'obbligo, ma qui si è rasentato l'appesantimento narrativo tenendo un ritmo alquanto decelerante rispetto al libro.
La suspence e la tensione, presente nel libro con una dinamicità ed agilità narrativa che coinvolge il lettore, qui si trasforma in tortuosità narrativa che fa perdere il filo enigmatico sul quale si muove tutta la trama.
I flashback storici, ben realizzati, che si intersecano nello svolgimento della narrazione, l'ottima fotografia e l'eccellente colonna sonora, sono le vere esaltazioni di tanto clamore.
Il film, non messo a confronto con il testo, è comunque alquanto interessante.



Maria Fina Ingaliso

Sefier@virgilio.it

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